Sono 27 gli artisti della mostra “ Siamo Foresta “ presentata dalla Triennale di Milano e Fondation Cartier pour l’art contemporain . Provengono da Paesi, culture e contesti diversi, per la maggior parte latinoamericani e fra questi, molti appartenenti a comunità indigene, e tutti accomunati dalla necessità di ripensare il ruolo dell’uomo all’interno dell’universo dei viventi .
Bruce Albert, antropologo e co-direttore artistico della mostra :
“Siamo Foresta mette in scena un dialogo senza precedenti tra pensatori e difensori della foresta; tra artisti indigeni – dal New Mexico al Chaco paraguaiano passando per l’Amazzonia (Brasile, Perù e Venezuela) –  e artisti non indigeni (Brasile, Cina, Colombia e Francia) (…). Siamo Foresta trae la sua ispirazione da una comune visione estetica e politica della foresta come multiverso egualitario di popoli viventi, umani e non umani, e come tale offre una vibrante allegoria di un mondo possibile al di là del nostro antropocentrismo. Fin dalle sue origini, la tradizione occidentale ha diviso e gerarchizzato gli esseri viventi secondo una scala di valori di cui l’essere umano costituisce l’apice. Questa supremazia dell’umano ha progressivamente allontanato l’umanità dal resto del mondo vivente, aprendo così la strada a tutti gli abusi di cui la distruzione della biodiversità e la catastrofe climatica contemporanea sono il risultato. La filosofia delle società indigene americane, invece, ritiene che gli esseri umani e i non umani – animali e piante – pur distinguendosi per l’aspetto dei loro corpi, siano profondamente uniti dalla stessa sensibilità e intenzionalità. Per loro, quindi, le comunità umane e non umane costituiscono un complesso multiverso di popoli che convivono, su un piano di uguaglianza e a costo di compromessi reciproci, all’interno di una stessa entità vasta e vivente, la ‘terra-foresta-mondo’. È in nome di questa preoccupazione relativa all’uguaglianza tra i viventi e del riconoscimento della porosità dei confini che apparentemente li distinguono – contrariamente, quindi, all’idea di qualsiasi supremazia umana – che gli artisti qui presentati si sono riuniti.”

( Da leggere, se non l’avete già fatto “ la nazione delle piante “ di Stefano Mancuso )

Siamo Foresta è un grido di rivendicazione di artisti che pensano l’unità del pianeta attraverso l’idea di foresta. D’altra parte, è attraverso l’arte che diverse culture possono dialogare e trasformarsi reciprocamente. Lo spazio espositivo diventa il luogo in cui le arti indicano la strada per ripensare diversamente il pianeta e il suo futuro.

Oltre il 70% delle opere in mostra proviene dalla collezione della Fondation Cartier pour l’art contemporain e racconta in particolare la storia del rapporto che la fondazione ha instaurato da tempo con artisti di alcune comunità indigene dell’America Meridionale. La mostra è un incontro tra un’ampia varietà di linguaggi espressivi che, con l’occasione, hanno dato vita a nuovi progetti artistici e collaborazioni inaspettate che hanno portato a numerose nuove creazioni, pensate per Siamo Foresta.

Direzione Artistica dell’antropologo Bruce Albert e del Direttore Generale Artistico della Fondation Cartier Hervé Chandès, con allestimento creato dall’artista Luiz Zerbini
Triennale di Milano Dal 22 giugno al 29 ottobre 2023

 

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