Bisogna dirlo, Angelina Jolie è, tra le star del nostro tempo, una delle più generose per impegno sociale ed ambientale. Per 20 anni è stata ambasciatrice attiva dell’ UNCR , l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati , come Ambasciatrice di Buona Volontà dal 2001 al 2012 e poi come inviata speciale dal 2012 al 2022, con più di 60 missioni per testimoniare instancabilmente sofferenza e resilienza di milioni di persone sfollate dalle loro case, e chiedere soluzioni urgenti per la protezione dei diritti e della sicurezza dei rifugiati . Nel dicembre 2022 Angelina si è dimessa dal suo ruolo di inviata speciale per impegnarsi in una serie più ampia di questioni umanitarie e relative ai diritti umani. “Dopo 20 anni di lavoro all’interno del sistema delle Nazioni Unite, sento che è giunto il momento di lavorare in modo diverso, impegnandomi direttamente con i rifugiati e le organizzazioni locali e sostenendo la loro azione di advocacy per trovare soluzioni, ma continuerò a fare in futuro tutto ciò che è in mio potere per sostenere i rifugiati e gli altri sfollati. Sono grata per il privilegio e l’opportunità che ho avuto di lavorare con così tanti funzionari dell’Unhcr sul campo e altri colleghi eccezionali e che svolgono un lavoro per salvare vite a livello globale e di servire come inviato speciale”.

Con Guerlain e UNESCO, è madrina  di Women for Bees un programma per promuovere il settore dell’apicoltura favorendo lo sviluppo di competenze e professionalità femminili, coordinato dall’Osservatorio Francese di Apidologia, per una formazione completa che consentirà a donne di ogni ceto e ogni parte del mondo di diventare apicoltrici e imprenditrici, di scambiare le esperienze attraverso una rete internazionale di apicoltura al femminile, e al sostegno di colonie di api. Entro il 2025 verranno costruiti 2500 alveari all’interno di 25 riserve della Biosfera dell’Unesco con l’obiettivo di raggiungere il ripopolamento di 125 milioni di api . ‘Women for Bees’ Guerlain x UNESCO evidenzia la nostra interdipendenza con altre specie viventi, e coinvolge le donne a essere artefici del cambiamento con un’iniziativa utile anche a rafforzare la loro indipendenza e a migliorare le loro condizioni di vita e quelle della loro comunità.

Dopo Francia, Cambogia, Italia e Giappone, l’edizione 2023 di “Woman for Bees “si pone come obiettivo la conservazione delle api Melipona beecheii, le api sacre dell’antica civiltà Maya, nel territorio dello Yucatan con la collaborazione della Fundacion Selva Maya . Queste rarissime api prive di pungiglione tipiche dell’America Centrale e fondamentali per mantenere intatto l’equilibrio e la biodiversità della regione, sono tra le più a rischio estinzione poiché il 90% delle loro colonie è stato decimato a causa della distruzione delle foreste tropicali della penisola dello Yucatan, il loro ambiente naturale.

Il miele di queste api, che viene raccolto a mano con antiche tecniche per tutelare la delicatezza degli alveari, ed è ancora oggi utilizzato dalla comunità Maya per curare problemi cutanei, oculari, digestivi, immunologici e respiratori.

Il programma di Guerlain e Fundacion Selva Maya prevede il sostegno di questa antica tecnica tradizionale tramandata da generazioni di donne Maya istituendo un gruppo di donne apicultrici locali che condivideranno la loro conoscenza per rafforzare la storica tradizione e tramandarla alle generazioni future. Infatti Nei prossimi due anni, il programma “Women for Bees” di Guerlain intende reintrodurre le api Melipona beecheii nei villaggi Maya, permettendo così alle donne del posto di generare delle risorse economiche e diventare autosufficenti costruendo un’attività professionale sostenibile.

E adesso parliamo di Atelier Jolie, l’ultimo nato dei progetti di questa vulcanica e appassionata sostenitrice del bene utile.
Un progetto singolare interamente basato sull’economia circolare che ruoterà essenzialmente attorno all’upcycling, una pratica che consiste nel valorizzare e riutilizzare capi e tessuti destinati a finire nella spazzatura (Ogni anno più di 100 milioni di tonnellate di rifiuti tessili finiscono nelle discariche )

L’annuncio postato sul suo account Instagram e l’introduzione sul sito ufficiale parla brevemente di questo:

« Oggi inizio qualcosa di nuovo, un collettivo dove tutti possono creare. Speriamo di creare una comunità di creatività e ispirazione, indipendentemente dal background socio-economico. È tutto nuovo, e sono più un’artista che una donna d’affari. Spero di vedervi lì, e di essere uno dei tanti che creeranno con voi all’interno del nostro nuovo collettivo creativo. Atelier Jolie è un tentativo e insieme un’opportunità per tutte le anime creative che qui possono lavorare e collaborare in libertà insieme a sarti, modellisti e artigiani provenienti da tutto il mondo. Per scoprire se stessi. Atelier Jolie nasce dal mio apprezzamento e dal profondo rispetto per i tanti sarti e creatori con cui ho lavorato negli anni, dal desiderio di avvalersi solo di materiale vintage di qualità, capi invenduti e tessuto deadstock già disponibile. Potrete riparare o riciclare quei capi del vostro armadio che desiderate ravvivare, perfezionandone la vestibilità, riportando in vita ciò che poteva essere buttato via, e creando abiti di qualità che hanno un significato personale. Tutti possiamo collezionare, apprezzare ed essere influenzati dai disegni degli altri. Ma la forma più alta dell’espressione di sé – e credo la più divertente – è creare per noi stessi, Siate indulgenti con me. Spero di crescere con voi”

Quello che Angelina Jolie sta creando è un collettivo sperimentale di natura etica ed eco – sostenibile, distante dalle logiche del marketing, che crea capi di moda accessibile partendo dal concetto della scoperta del sé e fondato sul rispetto delle comunità creative. Una visione nuova e diversa della fashion industry, che punta ad un modello di democratizzazione del sistema moda offrendo la possibilità ai talenti emergenti di creare, ai potenziali clienti di trovare giovani menti creative e maestri artigiani, e allo stesso tempo alla valorizzazione della creatività e dell’identità personale offrendo una guida per riparare o riciclare pezzi dell’armadio che si desiderano far rivivere.

Nel progetto è come sempre molto forte la componente socio- economica e l’ideale di inclusività e sostegno di Angelina: “ Metteremo in luce le persone che svolgono un ruolo in ogni creazione. Riuniremo una squadra diversificata, con apprendistati per rifugiati e altri gruppi di talento e sottovalutati, con posizioni di dignità basate sull’abilità. E mentre lavoriamo con artigiani e creatori globali, speriamo di aiutare a condividere la ricchezza del loro patrimonio culturale e sostenere lo sviluppo delle loro attività”

Tutti i nostri auguri e i nostri grazie, Angelina !

 

 

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